Environmental Footprint: L’olio d’oliva fa bene anche all’ambiente!!!!

In un mondo che fa sempre più fatica a capire cosa sia buono per la salute e per l’ ambiente, fa veramente piacere leggere il risultato di questo studio condotto dal Consiglio Oleicolo Internazionale COI ( International Olive Council IOC) https://www.internationaloliveoil.org/.   con  sede a Madrid dal 1959 e presentato recentemente a Sol&Agrifood (15- 18 Aprile 2018) https://www.solagrifood.com/.  Senz’altro una iniziativa da applaudire in un contesto mondiale in cui parliamo poco di Environmental Footprint in senso generale anche per le grandi sorgenti emissive come possono essere l’industria,  il trasporto privato e pubblico e dove ancora si gioca molto sulla retorica e la mistificazione su quali siano i modelli sostenibili per il futuro senza veramente voler agguantare il problema in maniera scientifica….cosa peraltro sicuramente possibile.  Il CO2 Footprint e’ solo un elemento dell’ Environmental Footprint. Mi auguro che nel futuro ci si possa spingere ancora oltre in questa analisi per esempio dimostrando l’importanza delle colture olivicole per la salvaguardia delle strutture idrogeologiche del territorio in particolare quello italiano che presenta enormi e crescenti vulnerabilità in questo senso. Aldilà della possibilità’ di realizzare nuovi impianti la longevità di questa incredibile pianta fa sì che ancora molto possa essere recuperato di ciò che i nostri avi avevano piantato e che ha contribuito nel passato alla salvaguardia delle belle zone pedemontane italiane. Ci sono ancora migliaia di ettari di oliveti da recuperare se solo ci fosse un po’ di attenzione politica in questa direzione. Senza poi parlare al recupero paesaggistico che iniziative di questo tipo possono portare al già bellissimo territorio italiano.

 

Pubblicato il 20 aprile 2018 in Strettamente Tecnico > L’arca olearia

di C. S.

Con la sua carbon footprint, la produzione mondiale di olio è in grado di compensare le emissioni di gas serra di una città delle dimensioni di Hong Kong. Una app gratuita del Consiglio oleicolo internazionale consentirà di calcolare il carbon footprint delle singole aziende olivicole, potendo indicare il risultato anche in etichetta

L’olivo è l’unica coltura agraria diffusa a livello mondiale a proteggere l’ambiente, perché contrasta l’effetto serra, sequestrando più CO2 (anidride carbonica) di quella che la produzione di olio di oliva ne emetta in atmosfera.

A Sol&Agrifood i dati presentati in anteprima mondiale dal Consiglio oleicolo internazionale – Coi dimostrano inequivocabilmente che un ettaro di olivo cattura l’impronta di carbonio annuale di una persona; che il processo di produzione dal campo all’imbottigliamento di un litro di olio ha una carbon footprint positiva pari a 10,65 kg di CO2 e che addirittura l’intera produzione mondiale di olio di oliva è in grado di assorbire le emissioni di una città di oltre 7milioni di abitanti come Hong Kong.

Annunciato anche che, da giugno, dopo la riunione del Consiglio oleicolo internazionale a Buenos Aires, sarà a disposizione di tutti gli olivicoltori, in maniera gratuita, un semplice applicativo con le quali le singole aziende potranno calcolare l’impronta di carbonio di ogni litro di olio extra vergine di oliva da loro prodotto.

Il risultato ottenuto potrà poi essere inserito sulle etichette e sul materiale promozionale, fornendo un’utile informazione al consumatore e aiutando anche una comunicazione sulla sostenibilità ambientale mondiale dell’olivicoltura.

Nel suo studio, il Consiglio oleicolo internazionale ha diviso le aree olivicole in quattro macroregioni omogenee: Mediterraneo occidentale (in cui è ricompresa l’Italia, oltre a Spagna e Grecia), Mediterraneo orientale, Sud America e Nord America. Partendo da un bilancio di carbonio medio mondiale con un assorbimento di 10,65 kg CO2 per ogni litro di olio, l’analisi mette in evidenza differenze significative tra le varie macro aree geografiche.

Il livello di sequestro di carbonio medio per il Mediterraneo occidentale è in linea con quello mondiale: 10,51 kg CO2 per litro di olio. Il livello più altro di assorbimento lo troviamo nel Mediterraneo orientale, con 12,67 kg CO2 per litro di olio e quello più basso in America del Nord, con 6,4 kg CO2.

Tra i fattori che più impattano sulla sostenibilità ambientale dell’olivo vi sono l’irrigazione ma anche la vigoria delle singole varietà di olivo, dimostrando così che biodiversità e sostenibilità ambientale sono strettamente connessi.

 

 

 

 

Recommend
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIN
  • Pinterest
Share
Tagged in
Leave a reply

Inizia chat
Ciao 👋
Come posso aiutarti?